ATTIVITÀ
E PROGRAMMI REALIZZATI
Attività
di studio e programmi terapeutici
Casa
Dago si propone l’ambizioso progetto,
oltre che del proseguo del processo riabilitativo,
della reintegrazione familiare graduale del
paziente post-comatoso attraverso una modalità
di convivenza simulata all’interno di
mini appartamenti, privi di barriere architettoniche
per disabili, che consentano alle famiglie di
verificare, prima del rientro definitivo a casa,
le difficoltà di gestione di un paziente
con deficit neuromotori e neuropsicologici.
E’ in quest’ottica che il presente
progetto si inserisce. Il ricorso al contatto
con l’animale domestico (nel nostro caso
si tratta di cani adulti di razza Golden Retriever
adeguatamente educati e valutati secondo i criteri
del protocollo Delta Society), previo un adeguato
studio delle condizioni iniziali dei pazienti
da sottoporre all’intervento, l’individuazione
e definizione degli obiettivi individuali di
breve, medio e lungo periodo e la formulazione
di protocolli personalizzati di azione, è,
a nostro parere in grado di facilitare tutti
quei processi di recupero neuromotorio, neuropsicologico,
di autonomia e di integrazione sociale che Casa
Dago si propone. Nello specifico l’animale
sa svolgere il ruolo di mediatore relazionale
tra l’utente e il conduttore, facilitando
la capacità di affidamento, la motivazione
all’azione (qualora ovviamente il paziente
si dimostri sensibile al contatto con esso),
la consapevolezza di sé e dell’altro,
lo sviluppo di capacità empatiche, le
capacità di generalizzazione delle nuove
competenze cognitive o motorie acquisite, offrendo
al contempo la possibilità di verifica
e di feedback immediato alle proprie azioni
e ai propri comportamenti, e un rinforzo affettivo
agli sforzi messi in atto dal paziente durante
l’attività.
L’animale
infatti fornisce all’utente un ambiente
ideale e protetto (non giudicante), caratterizzato
da empatia, congruenza e accettazione incondizionata
in grado di favorire la consapevolezza (e nel
caso dei pazienti post-comatosi anche l’accettazione
e l’integrazione nel proprio percorso
di vita attuale delle proprie difficoltà
di ordine fisico, motorio, neurologico, cognitivo),
la crescita psicologica e la sperimentazione
di nuovi modelli comportamentali più
funzionali a una buona qualità della
vita e al benessere psico-fisico.
Obiettivi del progetto
A partire da queste premesse il presente progetto
si propone un duplice obiettivo:
1) formulare e attuare piani di intervento individualizzati
che possano intervenire nei processi di riabilitazione
dei singoli pazienti a partire dai deficit soggettivi
da colmare, attraverso la creazione ad hoc di
protocolli d’azione. In questo senso le
diverse attività che possono essere svolte
con l’animale (aggancio del guinzaglio,
condotta al guinzaglio, spazzolamento, richiesta
di esecuzione di un ordine, nutrizione, gioco,
scambio di affettuosità e rinforzo della
gestualità affettiva) verranno previste
in funzione delle particolari difficoltà
del paziente coinvolto, finalizzando l’intervento
maggiormente sul versante neurologico/motorio,
cognitivo o comportamentale a seconda delle
necessità dell’utente.
In particolare verrà valutata la capacità
di generalizzazione dell’esperienza affettiva
con l’animale anche nelle interazioni
sociali.
2) prevedere un protocollo di analisi e di ricerca
della funzionalità dell’intervento
attraverso l’utilizzo di strumenti di
monitoraggio e di osservazione in itinere. In
tal senso sarà possibile verificare non
soltanto i progressi di ogni singolo paziente
impegnato nel progetto in funzione degli obiettivi
previsti a breve, a medio e a lungo termine,
ma anche la strutturazione di un protocollo
di ricerca longitudinale che possa, anche se
riferito a un campione sperimentale ridotto
e disomogeneo, validare l’efficacia delle
Attività e Terapie Assistite dall’Animale
come supporto riabilitativo nel caso di pazienti
con esiti di coma post-traumatico.
Il
progetto è articolato in sessioni di
intervento individuali settimanali, alternate
mensilmente da una sessione in piccoli gruppi
(max tre-quattro persone) con protocolli di
azione creati ad hoc per ogni singolo paziente.
Le sessioni hanno orientativamente (in funzione
dei livelli di attenzione del paziente) una
durata di 20 minuti per soggetto per un massimo
di sei soggetti per sessione.
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